Quando si nomina Oscar Wilde la maggior parte delle persone pensa a un cinico dandy sprezzante del conformismo e della morale tradizionale,
cui contrapponeva il culto del bello e dell'arte per l'arte.
Tutti almeno una volta hanno letto un suo sferzante aforisma, credendo
che in esso fosse racchiusa la sua irriverente visione del mondo e della vita. Pochi hanno
collocato quelle frasi all'interno delle opere da cui erano tratte e ancora meno hanno messo in relazione quelle opere con il contesto storico-culturale,
finendo così per formarsi un'opinione quanto mai approssimativa di un uomo
dotato invece di una sensibilità e di un'umanità straordinarie, stridenti con i
fatui formalismi dell'epoca vittoriana.
Nella ferma convinzione che il valore dello scrittore irlandese vada
ben oltre quell'immagine stereotipata e che il suo nome non debba essere
associato unicamente a "Il ritratto di Dorian Gray" (romanzo comunque
eccezionale), si è deciso di proporvi la lettura del Wilde più intimo e probabilmente
più autentico.
Sebbene questa definizione sia valida anche per due meravigliose
opere come il "De profundis" e "La ballata dal carcere di Reading",
tuttavia il Wilde cui si fa qui riferimento è l'autore di alcune tra le più belle favole che siano mai state scritte.
Tra queste estremamente delicata è la storia narrata ne "Il Principe Felice", incentrata
sulla commovente amicizia tra una rondinella e una statua che, osservando
dall'alto la miseria umana, decidono di prestare soccorso ai bisognosi fino al
sacrificio estremo.
Altrettanto toccante è "L'usignolo
e la rosa", favola in cui ricorrono la generosità e l'altruismo di una
piccola creatura che immola se stessa in nome dell'Amore. Si tratta però purtroppo di un amore ferito e calpestato, che ricorda tanto il sentimento nutrito da Wilde per il giovane e superficiale Alfred Douglas, per il quale sarà condannato a due anni di lavori forzati nel carcere di Reading.
Entrambi i racconti sono presenti nelle Biblioteche di Roma
all'interno di raccolte che comprendono altre bellissime favole dell'autore,
tra cui "Il fantasma di Canterville"
e "Il gigante egoista", che Wilde scrisse per i suoi figli.
Se volete scoprire dove, vi consigliamo di consultare il catalogo del BiblioTu, che vi permetterà di
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Noi intanto ve ne consigliamo una della Fabbri Editori, visualizzabile al seguente link:
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Vi ricordiamo, infine, che al termine della lettura/ascolto avete la
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