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Chi siamo


Il progetto "La Biblioteca? Mi piace... ancora!" rientra nei Percorsi di Cittadinanza Attiva (PiCa Roma), nati nel 2011 da un accordo tra il Ministro della Gioventù e Roma Capitale con l'intento di creare un'opportunità di contatto tra giovani e istituzioni, favorendo un percorso di crescita sul campo e di educazione civica.

In particolare il progetto "La Biblioteca? Mi piace.. ancora!" prevede la promozione dell'Istituzione Biblioteche di Roma mediante l'uso dei moderni strumenti del Web 2.0, dal blog ai social network, che consentono una maggiore interazione con gli utenti, reali o potenziali che siano.
Obiettivo del progetto è veicolare una nuova immagine della biblioteca, intesa come luogo di cultura vivo e attento ai bisogni della propria utenza, cui offre una molteplicità di servizi, corsi ed eventi, nonché occasioni di incontro e socializzazione.

Il progetto è curato da:


Ilaria
"Tutti i grandi sono stati bambini una volta.
Ma pochi di essi se ne ricordano".
(Antoine de Saint-Exupéry)





 Filomena P
 " gli anni si trascinano uno dopo l'altro e niente cambia."
"Tranne che il bocciolo diventa una rosa."
"Molto spinosa perché non c'è un premuroso giardiniere che la curi e la coltivi"
( Louisa May Alcott- Piccole Donne)


Giorgia Civitenga

"Perché gli occhi sono la vita in miniatura. " (D'Avenia)

"L'inizio è la mia fine e la fine è il mio inizio. Perché sono sempre più convinto che è un'illusione tipicamente occidentale che il tempo è diritto e che si va avanti, che c'è progresso. Non c'è. Il tempo non è direzionale, non va avanti, sempre avanti. Si ripete, gira intorno a sé. Il tempo è circolare. Lo vedi anche nei fatti, nella banalità dei fatti, nelle guerre che si ripetono" (Terzani)


 Erica Bianchi


"Ogni donna è una ribelle, e solitamente in violenta rivolta contro se stessa."

Oscar Wilde, Una donna senza importanza, 1893





Il responsabile del progetto è:

 Antonio Proietti

" Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi; eravamo tutti diretti al cielo, eravamo tutti diretti a quell’altra parte — a farla breve, gli anni erano così simili ai nostri, che alcuni i quali li conoscevano profondamente sostenevano che, in bene o in male, se ne potesse parlare soltanto al superlativo." Charles Dickens "Le due città"


Giorgia Civiteda PensieriParole <http://www.pensieriparole

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