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martedì 29 gennaio 2013

Lia Levi e La notte dell'oblio

L'1 febbraio 2013 la Casa del Parco avrà l'onore di ospitare la scrittrice Lia Levi che presenterà il suo nuovo lavoro La notte dell'oblio in libreria da settembre. In occasione degli appuntamenti dedicati alla Giornata della memoria la Levi parteciperà a un dibattito in cui non si parlerà solo del suo libro ma si rifletterà anche su tutto quello che è stato e su come oggi si affronta il difficile argomento, visto che continua a esserci gente sempre pronta a negare quello che fu l'Olocausto. "Con questo romanzo porto alle estreme conseguenze l’errore di chi soffoca la verità per lungo tempo, proprio come è accaduto per la Shoah" queste alcune dichiarazioni fatte alla scrittrice-giornalista sul libro che sarà al centro del dibattito. La piccola Dora, la protagonista del libro ricorda in parte la scrittice che dice di identificarsi in lei anche se le loro storie sono diverse per molti aspetti.


 La trama del libro

 "Mi sono dovuta arrendere. E’ arrivata la Storia a riprendermi… Prima mi aveva rubato il padre… Si vede che non si è accontentata

 La storia si svolge durante l’occupazione tedesca di Roma; protagonista è la famiglia di Giacomo un negoziante ebreo che fugge in campagna nella canonica di don Gioacchino. L'uomo però ha la sua attività a cui pensare e anche se la lascia a una persona di cui si fida decide di tornare di tanto in tanto in città anche per riprendere i soldi fino a quando poi sarà arrestato. Alcune persone  faranno sapere alla sua famiglia che Giacomo è morto in una camera a gas di Auschwitz. L'uomo lascia sua moglie Elsa, e le due bambine Milena e Dora. Elsa deciderà di tornare poi a Roma ma il negozio non sarà più suo. Deve così pensare a qualcosa di nuovo da fare ma non vorrà mai sapere chi è stato a denunciare suo marito...

La vita continua ma le tre donne dovranno fare i conti con quello che è stato e con quello che sarà avendo a che fare con il ricordo di un padre troppo scomodo per tutti anche per gli stessi ebrei.

La parola Oblio non è scelta a caso dall'autrice che dà il peso specifico a ogni singola parola. L'oblio è il posto in cui finisce Giacomo; l'oblio è quello che avvolge la verità sulla sua storia: chi lo ha tradito, perchè? L'oblio è quello dal quale non vuole uscire Elsa, non vuole sapere, ha forse paura di sapere. L'Oblio è quello in cui per lungo tempo hanno vissuto anche gli stessi ebrei rimasti in terre lontane che hanno solo sentito parlare di campi di concentramento. La parola Oblio è quella che spesso potrebbe descrivere la condizione di tanti italiani di fronte a quello che è stato ma anche la condizione dei cittadini del mondo che hanno voluto cercare di mettere semplicemente una pietra sopra a tutto.

 Ecco cosa pensa la scrittrice in merito a quello che nel nostro paese si è fatto e detto in questi anni sulla Shoah: "l’Italia non ha voluto prendere coscienza di ciò che ha fatto. Invece sarebbe opportuno, non per creare delle responsabilità, ma per conoscersi e per voltare definitivamente pagina, ma solo dopo averla letta" ( nell'intervista di Rocco Bellantone a paeseora.it del 31 agosto 2012).
 Parole dure quindi da parte della Levi che negli anni della seconda guerra mondiale era una bambina un pò come Dora ma che ricorda perfettamente quello che succedeva in quesi difficili giorni.

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