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giovedì 21 febbraio 2013

Le favole di Oscar Wilde


Quando si nomina Oscar Wilde la maggior parte delle persone pensa a un cinico dandy sprezzante del conformismo e della morale tradizionale, cui contrapponeva il culto del bello e dell'arte per l'arte.
Tutti almeno una volta hanno letto un suo sferzante aforisma, credendo che in esso fosse racchiusa la sua irriverente visione del mondo e della vita. Pochi hanno collocato quelle frasi all'interno delle opere da cui erano tratte e ancora meno hanno messo in relazione quelle opere con il contesto storico-culturale, finendo così per formarsi un'opinione quanto mai approssimativa di un uomo dotato invece di una sensibilità e di un'umanità straordinarie, stridenti con i fatui formalismi dell'epoca vittoriana.
Nella ferma convinzione che il valore dello scrittore irlandese vada ben oltre quell'immagine stereotipata e che il suo nome non debba essere associato unicamente a "Il ritratto di Dorian Gray" (romanzo comunque eccezionale), si è deciso di proporvi la lettura del Wilde più intimo e probabilmente più autentico.
Sebbene questa definizione sia valida anche per due meravigliose opere come il "De profundis" e "La ballata dal carcere di Reading", tuttavia il Wilde cui si fa qui riferimento è l'autore di alcune tra le più belle favole che siano mai state scritte.

Tra queste estremamente delicata è la storia narrata ne "Il Principe Felice", incentrata sulla commovente amicizia tra una rondinella e una statua che, osservando dall'alto la miseria umana, decidono di prestare soccorso ai bisognosi fino al sacrificio estremo.
Altrettanto toccante è "L'usignolo e la rosa", favola in cui ricorrono la generosità e l'altruismo di una piccola creatura che immola se stessa in nome dell'Amore. Si tratta però purtroppo di un amore ferito e calpestato, che ricorda tanto il sentimento nutrito da Wilde per il giovane e superficiale Alfred Douglas, per il quale sarà condannato a due anni di lavori forzati nel carcere di Reading.

Entrambi i racconti sono presenti nelle Biblioteche di Roma all'interno di raccolte che comprendono altre bellissime favole dell'autore, tra cui "Il fantasma di Canterville" e "Il gigante egoista", che Wilde scrisse per i suoi figli.
Se volete scoprire dove, vi consigliamo di consultare il catalogo del BiblioTu, che vi permetterà di scegliere tra le diverse edizioni disponibili, richiedendo quella che preferite. Noi intanto ve ne consigliamo una della Fabbri Editori, visualizzabile al seguente link: 
Chi invece volesse ascoltare, anziché leggere, queste fiabe può prendere in prestito l'audiolibro: http://www.bibliotu.it/i_libri_di_biblioteche_di_roma/.do?q=NOME:RMB0364763T
Vi ricordiamo, infine, che al termine della lettura/ascolto avete la possibilità di esprimere la vostra opinione sul BiblioTu assegnando un punteggio da 1 a 5 all'opera presa in prestito e aggiungendo eventualmente un commento.


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